Archiviamo le polemiche, i giudizi sul “biscottone” spagnolo e i suoi due protagonisti, le letture a posteriori degli errori in gara (Misano) e diplomatici (Sepang, dichiarazioni acuminate) di Rossi, tutto il can can mediatico che ha consequenzialmente originato. Resta una domanda: e se invece Valentino avesse avuto culo, un culo strepitoso, in una vicenda così? Come mai, dite? Ma credete davvero che un titolo mondiale in più valga nella memoria collettiva tutta la mitologia del “dottore” questa volta toreado in mondovisione dagli avversari? Che fosse un campione straordinario e straordinariamente famoso era noto, adesso entra anche nell’Olimpo dei perdenti/fregati, un Olimpo che resta impresso nell’immaginario assai di più e meglio di un trionfo agonistico.
Passa dal mito materiale a quello immateriale, dei rimpianti, delle ingiustizie, del “motociclismo finito” ecc. ecc. Nemmeno se lo avessero fatto apposta avrebbero contribuito maggiormente al piedistallo dello specimen di Valentino, al suo monumento più duraturo del bronzo (dell’argento nel caso della classifica, dell’oro che avrebbe voluto), consolidato a dismisura da questa vicenda. Che culo insomma, ragazzo mio…!
o.b.